Odisseo (2008)



Odisseo è la seconda opera di Riccardi di argomento mitologico dopo La meraviglia e il dubbio, dalla quale mutua alcuni spunti musicali. In quest’opera il mito classico è variato rispetto all’originale omerico sia nella trama, sia grazie all'accento che è posto sull'aspetto psicologico dei personaggi.


SINOSSI

Una corifea racconta all’uditorio l’argomento dell’opera e parla del grande Odisseo e del suo lungo viaggio di ritorno verso la patria.

Dopo sette anni, durante i quali Odisseo ha condiviso con Calipso i giorni e le notti, la ninfa gli offre di diventare immortale purché resti con lei sulla sua isola. Odisseo rifiuta l’offerta. Preferisce tornare a Itaca e seguire il proprio destino. Egli non vuole sfuggire la morte, né fermare il tempo, sceglie la nostalgia e i propri ricordi, sapendo che anche Calipso diventerà un ricordo. Calipso comprende le ragioni di Odisseo e, non potendo più sopportare di vederlo piangere seduto sulla riva, lo lascia partire. E lo aiuta a costruire una zattera per affrontare il mare.

Dopo diciassette giorni di navigazione, già in vista della terra dei Feaci, Odisseo viene sorpreso da una tremenda tempesta. Vedendo la morte da vicino, fa un bilancio della sua vita passata e riflette sui sogni che ancora ha in serbo per il suo futuro. Odisseo non è pentito delle sofferenze alle quali sta andando incontro per essere libero. Nemmeno ora ha il rimpianto di aver rifiutato l’immortalità. Non si sente superiore agli stessi dei, ma non si cambierebbe mai con loro. Preferisce combattere per raggiungere le proprie mete. Per due giorni lotta con tutte le sue forze contro la furia delle onde. Sopraffatto, gli resta solo di affidarsi al volere degli dei. Alla fine un dio ha pietà di Odisseo e lo trasporta su una riva facendo scendere su di lui un sonno profondo.

Odisseo viene trovato e soccorso da Nausicaa, la giovane figlia del re dei Feaci, la quale  si trovava con le sue ancelle a giocare sulla riva del mare. Per la ragazza è l’incontro con l’uomo che aveva visto come suo sposo in un sogno premonitore, per Odisseo, folgorato dalla bellezza della giovane, Nausicaa rappresenta il futuro che forse non avrà la forza di scegliere. Nausicaa e Odisseo si pongono un interrogativo al cui approfondimento partecipa anche il coro: è possibile cambiare il destino? Diversamente dalla vicenda del mito greco, Nausicaa, riesce a coronare il proprio sogno di fare di Odisseo il suo sposo, ma poi accetta che lui parta per seguire il suo destino.   L’opera finisce con la voce narrante che racconta di Odisseo tornato ad Itaca, seduto sulla riva del mare, che pensa a Calipso, a Circe e a Nausicaa e sogna di incominciare un nuovo viaggio alla ricerca del suo passato.



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