Talk Show (2009)



La scintilla ispiratrice di quest’opera viene dalla letteratura mitteleuropea. Per l’esattezza due sono le sue fonti: Das Ereignis. Eine ereignislose Geschichte e Und doch in den Tod, racconti tratti dai Totentänze di Rainer Maria Rilke. Nel primo racconto l’azione si svolge in un salotto di una nobildonna all’inizio del XX secolo, in cui i partecipanti sono invitati a raccontare una storia riguardante la propria vita. Nella trasposizione di Riccardi il salotto diventa un talk show televisivo e attorno al protagonista di Rilke, attualizzato, si muovono altri personaggi odierni, con la propria personalità e i propri racconti.  Nel secondo, un marito impazzito di gelosia scopre casualmente che a cercare di dissuaderlo dal suicidio è proprio l’ignaro amante della moglie.


SINOSSI

In uno studio televisivo sta per cominciare la nuova puntata di una trasmissione di intrattenimento. Tre personaggi famosi e due persone comuni, sorteggiate tra i telespettatori, sono invitati a raccontare davanti alle telecamere un fatto importante della loro vita. Una conduttrice dirige la sequenza degli interventi e lo scorrere della puntata. Comincia un famoso artista, che ricorda un amaro episodio della sua adolescenza. Il secondo è un giornalista e sceneggiatore; il suo racconto riguarda un amore che l’ha portato quasi alla follia, ma dal quale è riuscito a liberarsi per incontrare il vero Amore della sua vita. È il turno, poi, della vincitrice di un reality, invasata e molto insoddisfatta del suo ménage familiare.
Dopo di lei, la presentatrice invita lo spettatore sorteggiato a prendere la parola, ma lui, anche se ha accettato l’invito, è riluttante a parlare, perché ritiene di non aver niente d’interessante da dire. Ha aspettato tutta la vita un avvenimento anche piccolo, che desse un senso alla sua esistenza, ma non gli è mai successo niente. A volte è stato addirittura sul punto di commettere un crimine, pur di provocare una scossa nella sua vita grigia e triste.
L’ultima a intervenire, la spettatrice sorteggiata, confessa che lei, prima dell’evento, non si augurava di vivere alcun avvenimento particolare. Aveva ottenuto già tutto quello che desiderava: un marito amato e un’esistenza tranquilla, forse perfino banale. Dopo tre anni di sogno insieme, non avrebbe proprio voluto che un avvenimento qualunque turbasse la sua condizione e, meno che mai, uno così tragico come quello che le era capitato. Restar vedova così giovane.
Improvvisamente irrompe davanti alle telecamere uno del pubblico. Agita una pistola e tutti si ritraggono impauriti. Quasi singhiozzando, racconta che sua moglie lo tradisce. Solo il giornalista coraggiosamente si avvicina e cerca di calmarlo. Gli racconta come anche lui stava per compiere un gesto sconsiderato per amore di una donna che se ne era andata senza lasciare traccia di sé. Ma alla fine era riuscito a dimenticarla. L’uomo armato comincia a calmarsi. Mentre sta per posare la pistola, il giornalista ribadisce di essersi sentito completamente indifferente qualche settimana prima, quando Elena – il nome del suo amore infelice – l’aveva chiamato comunicandogli di essersi trasferita a Corpolò. Al suono del nome della donna e del nome del paese il nuovo arrivato, in preda ad un raptus, si suicida.
La presentatrice, senza por tempo in mezzo, chiede al giornalista se ha in memoria il numero di telefono di Elena e promette al pubblico – dopo la pausa pubblicitaria – un’intervista telefonica con la vedova del suicida.




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